I MENTORI CHE MI HANNO SEGNATO LA VITA

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MENTORI: Persone che mi hanno ispirato, ma anche aiutato e stimolato, fornendomi dei modelli che mi hanno permesso di affrontare le difficoltà e gestire le opportunità


I miei GENITORI
Al primo posto, anche per essere stato il primo ad aver incontrato, non può che essere mio padre, ma perennemente affiancato da mia madre. Nella sua durezza mi ha trasmesso la forza di FARE, non con parole ma con concrete azioni. Cominciava a lavorare la mattina, prima dell'alba, recandosi nei vigneti, per poi proseguire la giornata nelle attività commerciali. Con la mamma,  meno rude e molto più .... oggi la definiremmo "social", facevano squadra in tutto. Un modello di coppia, ma anche di lavoro di squadra, che è stato il modello che mi ha ispirato nel lavoro, ma anche nella vita di coppia.
Da mio padre, che mi ha coinvolto nel lavoro sin dall'infanzia, ricordo ancora quando mi chiese di giocare vicino alla piramide di lattine d'olio Lara, per evitare che le rubassero, ma anche la creazione dei vigneti, la distribuzione di bevande, ecc.
Mi è rimasta impressa la capacità organizzativa, senza computer e google maps, con cui organizzava efficientemente i percorsi dei mezzi con cui gli operai consegnavano le bevande. Quei fogliettini contenenti i singoli ordini che velocemente suddivideva organizzando carico e percorso.
Un modello che ha contribuito a creare la mia mente, in cui automaticamente organizzo ogni mia azione, e che mi ha permesso di sviluppare ed insegnare efficientemente Automazione, precisamente la mia cattedra in Urbino era di Strumenti per Automazione e Gestione Aziendale, oltre a migliaia di progetti (link principali progetti: https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2010/01/progetti-dinnovazione-tecnologica-e.html )

ALBERTO CHIEFFI
Tra coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo è condiviso il ricordo di una carismatica figura stimata da tutti. Ho avuto la fortuna di conoscerlo dopo aver collaborato con la società Sinfor nello sviluppo della gestione del Credito Agrario per il Banco di Napoli su Digital PDP (mainframe della Digital). Era sindacalista dello stesso Banco di Napoli, ma anche presidente degli agenti della Bavaria Assicurazioni, Presidente dell'Aero Club ed organizzatore di Eventi Auto e Motociclistici.
In realtà il primo approccio fu attraverso un'altra società informatica, Inforet, per la quale sviluppavo software a 15 anni. Avevano venduto un PC (Hermes compatibile M24) alla sua agenzia della Bavaria ed a me il compito di sviluppare il software per gestire le polizze. Fu quella l'occasione in cui fui obbligato ad inventare la struttura dati, in totale assenza di data base, che qualche anno dopo un certo Hams gli diede il nome. Ha permesso di ridurre a pochi secondi la ricerca di una polizza che, senza i miliardi necessari per le migliaia di metri quadri di "pizze", era impossibile ottenere in meno di alcuni giorni di media.
Fu grazie a lui, che mi collegò direttamente con i dirigenti del Credito Italiano in visita al Banco di Napoli per visionare il software di Gestione Credito Agrario, che ottenni l'appalto per lo sviluppo degli sportelli provinciali del Credito Italiano. Una svolta nella mia vita che mi ha portato in Siemens ed a presentare il software richiesto da tutte le banche italiane, purtroppo inutile dopo la cancellazione del finanziamento che gli agricoltori hanno utilizzato per acquistare bot anzichè effettuare investimenti per la meccanizzazione agricola.
Fu un grande pilota di rally, ancor prima che lo conoscessi, su Autosprint apparve un articolo su di lui per essere arrivato quinto in una prova speciale finita in retro marcia, avendo spaccato il cambio.
Fu a lui che promisi di non utilizzare le moto, perchè pericolose, facendomi da istruttore di volo sui Cesna, che pagai con il software di gestione dell'Aero Club. Software che adattai anche alla società del suo amico, Roberto Pucillo (Alidaunia - Voli per le Tremiti).
Fu a lui che devo lo sviluppo del software, con il primo data base su PC, per l'agenzia Bavaria più grande, Roma, che sarebbe divenuto il software di tutte le agenzie, se non avvenne il crollo del gruppo Ferruzzi.
Mi insegno a guidare un'auto divertentissima, la sua 131TC, che mi lasciava spesso, di cui ricordo ancora il tornante autostradale bagnato in cui, con una sola mano sul volante, l'auto in contro sterzo, mi diceva che la si doveva guidare con il "fondo schiena" (il termine usato è più chiaro). Onestamente il fondo schiena era impegnato in altro:):):). A seguire, mi comprai da lui un'auto eccezionale che aveva fatto importare (10 in Italia), l'Isuzu Piazza.
Purtroppo venne a mancare per un probabile carico sporgente che lo ha colpito sotto il casco mentre rientrava da un sopralluogo di una gara d'epoca con una Lambretta d'epoca.


FRANCO DE MAURO

Cosa dire di lui...un raro concentrato di genialità, coraggio, umiltà, concretezza. Conosciuto in Aero Club nel '82, grazie ad Alberto Chieffi. Ingegnere elettronico, ma costretto a gestire l'importante farmacia ereditata. Una genialità, che spero non l'offenda, stimolata dall'efficienza economica, tipica dei farmacisti doc (per farmacisti doc intendo coloro che sono farmacisti da generazioni, contrapposti ai bravi laureati in farmacia che svolgono attività dipendente e coloro che hanno comprato una farmacia, ovviamente di famiglie benestanti ma non farmaciste).
Pilota d'aereo (possedeva un Cesna) che ha impedito la cancellazione di un Aeroporto. Navigatore, ha posseduto diverse imbarcazioni, con cui cercava amici per compagnia, in quanto la moglie soffriva di mal di mare. Correva in moto, con MV privata ai tempi di Agostini, di ne ammirava le capacità e, con un suo amico, effettuarono una modifica al motore, che gli avrebbe permesso di raggiungere il regime di circa 20.000 giri, un limite irraggiungibile con il richiamo delle valvole attraverso le molle, grazie ad una catena che gestiva le valvole (quello che molti anni dopo ha realizzato la Ducati - Desmodromico). In Aeroclub era lui che indicava ai tecnici Cesna cosa fare. In grado di creare ogni cosa, ancora oggi ha realizzato un realistico simulatore di volo. Non posso dimenticare quando, nello spirito farmacistico, realizzo una scheda da frapporre tra il fax e la linea telefonica, per filtrare i fax pubblicitari che, a differenza delle attuali mail, consumavano una costosa carta termica.

Quando la passione per la ricerca e l'innovazione non sono solo frutto di finalità economiche non tramontano nel tempo. Questo è quanto si percepisce da colui che nei lontani anni '80 mi ha ispirato il dr. De Mauro, con lui sviluppammo una innovativa gestione delle Farmacie, sfociata in un applicativo utilizzato da numerose farmacie aderenti all'Associazione In.Farma, che prevedeva la completa codifica dei prodotti, la gestione delle scadenze e riordino dei magazzini, ma, in particolare la gestione senza tastiera delle postazioni di vendita, con collegamento in rete RS232 e protocolli di sicurezza sviluppati ad hoc. Anni in cui i costosissimi software bancari non controllavano nulla e si cominciava a parlare di imputare dati "A PROVA DI ASINO" (ipedire immissione di lettere in campi numerici, lui mi disse: "DOBBIAMO FARLO A PROVA DI MIA MOGLIE". Il software che realizzai non prevedeva alcun inserimento dati ma solo codici a barre con lettori laser (prodotti e comandi), impossibile commettere errori.

Oggi, ultranovantenne, dopo aver sviluppato, e prodotto gli elementi mancanti con stampa 3D, un eccellente simulatore di volo

Ma anche i primi mixer video:






(La NASA usa questo standard per trasmettere immagini dalla stazione spaziale)

Nel 2023 mi scrive: "Ciao Michele questo è un esemplare di quadro incroci video che io costruivo per le televisioni . E’ stato ritrovato in un magazzino a Potenza"






"Funziona ancora perfettamente. E’ stato utilizzato finche’ non si e’ passati al digitale"

ha automatizzato le sue abitazioni e mezzi:

Ciao Michele

ti faccio un elenco di ciò che gestisco con il telefono:

Una parte delle luci la termocoperta le tapparelle principali la telecamera la porta di ingresso( con Nuki) il videocitofono il riscaldamento il gps in macchina ? la telecamera a Lido del Sole il motore del pozzo per il giardino ( attivo quando mi telefona il giardiniere ) forse ho dimenticato qualcosa. Ho seguito i tuoi consigli. Ciao”


Non ho alcuna remora a dichiarare che la sua caparbietà creativa e gli stimoli trasmessi sono la solida base su cui ho costruito le mie attività di ricerca e quanto ho realizzato negli anni seguenti.

ANNIBALE NICASTRO

 
Grande Direttore di Assindustria, quindi apprezzato da molti ma non da tutti. Nel 1995 nominato Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Famoso il progetto dei 1.000 Miliardi, condotto con il Governo Prodi, per il recupero e lo sviluppo sostenibile in un'area del Gargano (Manfredonia), deturpata dal Petrolchimico ENI negli anni '60, ove si moriva per l'inquinamento ed oggi ritornata bandiera blu per le sue splendide acque.
Conosciuto in Assindustria, grazie all'amico Francesco Caccavo, nello sviluppo del progetto Leader II del Subappennino Dauno.
Dopo quel progetto, che permise di ottenere 25 miliardi, purtroppo malgestiti da un Senatore (Lello Di Gioia), sono numerosi i progetti che avrebbero potuto portare la Daunia a livelli di eccellenza Europei.
Progetti avviati con le persone "sane" rientranti nelle sue importanti relazioni, ma ostati da soggetti della insana politica, e la sua prematura dipartita. Tra questi:
- Life Gargano;
- Biccari Eolico;
e, costringendomi alla candidatura richiestaci da Raffaele Fitto (lo foto), il Villaggio Tecnologico (dettagliatamente visibili nel capitolo TRA IL DIRE ED IL FARE https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2020/01/tra-il-dire-ed-il-fare.html )
Un padre, più che un mentore, con cui vi sono stati anche costruttivi scontri, ma con cui passavo piacevoli giornate a discute di concrete iniziative di Sviluppo Sostenibile. Una capacità relazionale che mi ha ispirata negli anni successivi, anche se raggiunta solo parzialmente.


ROCCO ALFONSO DONNICI
Rocco Donnici, Professore e ricercatore dell'Università di Urbino; Facoltà di Filosofia, è autore di Comunità e valori in Pantaleo Carabellese (Venezia, Marsilio, 1982) e di saggi apparsi su «Nuova Corrente», «Ethos», «Studi Urbinati», «Giornale critico della filosofia italiana», «Rivista di storia della filosofia», «Annali dell'Università di Siena».
Mio professore di Filosofia e correlatore della mia laurea. Con lui abbiamo condiviso numerosi convegni.
Amante della semplicità e concretezza, con le sue origini Calabresi, E' stato un ispiratore del mio modello di vita, nella terza fase post concentrazione su temi tecnici. Scrittore eccellente, che ha revisionato anche il mio libro Energie Rinnovabili e Domotica.
A lui mi rivolgevo quando avevo bisogno di coraggio e forza, che lui diceva provenisse dall'Nduja, ed in particolare ne ricordo alcuni:
- nel decidere di affrontare l'intervento cardiaco, Omograf, con rischio di mortalità sotto i ferri del 25%. La sua frase fu fondamentale: "c'è chi nella vita ricorda pochi momenti, tu hai vissuto almeno 5 vite pienissime. Se va male, accontentati delle 5 vite piene. Se va bene, continuerai a rompere i cxxxxxxi all'umanità per altri anni; 
- quando non mi venne attribuito l'incarico di Direttore del Centro Dalle Molle di Intelligenza Artificiale - Supsi USI, nonostante i titoli superiori al prescelto, e mi disse: "chi ha preso quel ruolo dovrà essere operativo e rendere conto ogni giorno dalle 8 di mattina, te sarai libero di seguire i progetti che possano realmente aiutare la società. CHI HA VINTO?"

OSCAR CANGIOTTI
Grande amico di Carlo Bo', rettore per 50 anni dell'Università in cui ho conseguito due lauree ed ho cominciato la mia carriera di Professore. Ha costruito il corso di laurea in Moda e Design, presiedendola, grazie anche al supporto di suoi amici (Della Valle, Benetton, ed altri).


Una visione particolarmente profonda e rilassante, probabilmente dovuta alle sue radici storiche in Urbino (città che ha concentrato la cultura del medioevo ed esattoria dello Stato Pontificio, esprimendo numerosi Papi e tra le prime Università-1503).
Con molto piacere ho trascorso con Oscar numerose ore assorbendo parte della sua filosofia di vita, utile per riflettere su come procedere, anche se non completamente condivisa.

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